
27 Lug Dall’antico Egitto a gadget di tendenza: viaggio nella storia delle infradito
Quando parliamo degli accessori simbolo dell’estate, non possiamo non citare le infradito.
Queste calzature leggere, colorate e ariose sono le più scelte dai turisti proprio perché, grazie alle loro caratteristiche, sono perfette per essere portate in viaggio, soprattutto se la meta è il mare.
Tuttavia, negli ultimi anni sono state sviluppate anche in versioni più raffinate ed eleganti, tanto che l’azienda Havaianas ne ha addirittura creato un modello speciale dedicato alle spose.
Le infradito, come ti raccontiamo in questo articolo, sono anche un perfetto gadget personalizzato, perché si adattano a moltissimi settori: dallo sport alle attività ricettive, passando per Spa e piscine.
Le infradito: i sandali più antichi del mondo
Le infradito sono le calzature più antiche del mondo: il nostro viaggio alla loro scoperta inizia dal Nord Africa e più precisamente dall’Egitto.
I primi “modelli” di sandali infradito risalgono al 3500 a.C. ed esistono diverse rappresentazioni che raffigurano faraoni con addosso queste calzature. Pare tra l’altro che all’interno della tomba di Tutankhamon e della sua giovanissima sposa siano state trovate calzature simili, come dono per facilitare la vita dei due reali nell’oltretomba.
Tuttavia, se oggi siamo abituati ad indossare le infradito con outfit casual o in contesti sportivi, in passato erano riservate alle classi superiori; quindi, solo regnanti e sacerdoti avevano diritto ad indossarle.
Altra particolarità riguarda il fatto che i sandali non venivano utilizzati all’esterno ma all’interno dei palazzi, per presenziare a riti e cerimonie ufficiali.
Le tipologie più diffuse venivano realizzate in materiali semplici. Le più comuni avevano la suola in cuoio, oppure in papiro intrecciato, ed erano fermate ai piedi con listelli di cuoio.
I regnanti avevano invece diritto a modelli più raffinati e costosi. I faraoni, ad esempio, portavano infradito con elementi dorati e gioielli intarsiati, per sottolineare il loro status symbol.
Con il passare del tempo, le infradito hanno iniziato a diffondersi anche tra la popolazione e ad assumere nuovi usi. Nell’Antica Roma, quelle con una suola molto alta venivano usate da attori e attrici in palcoscenico, per sembrare più alti.
Analisi più recenti hanno poi rivelato che le infradito erano già utilizzate anche in altre zone del pianeta ed erano realizzate in materiali diversi, in base alle materie prime disponibili in un dato territorio. Così i Masai in Africa le realizzavano con pelle animale, in India con fibre di legno, in Messico con yucca e in Asia con fibra di riso.
From Tokyo with love: l’origine delle infradito moderne
Per scoprire l’origine delle infradito contemporanee dobbiamo però spostare il nostro racconto verso est e più precisamente in Giappone.
Infatti, in Occidente, greci e romani hanno iniziato ad indossare principalmente sandali aperti legati alla caviglia, da lacci più o meno lunghi a seconda dell’epoca. Queste calzature risultavano più comode e sicure.
In generale le infradito spingono le dita dei piedi ad aggrapparsi alla “stringhetta infradito” fissata sulla suola, costringendo così i muscoli del piede ad un superlavoro. Per questo motivo andrebbero portate sempre solo per brevi periodi e mai per camminate lunghe o impegnative.
Comunque, nonostante il loro utilizzo sia diminuito in Europa, esse hanno continuato ad essere molto popolari in Asia.
La calzatura tradizionale giapponese è infatti rimasta lo zori: tradizionalmente realizzata in materiali naturali, veniva abbinata al kimono e indossata con uno speciale paio di calze. Infatti, nella cultura giapponese, mostrare i piedi veniva considerato un gesto di esplicata allusione sessuale.
Lo zori è rimasto a lungo la scarpa più diffusa in Giappone, tanto da attirare l’attenzione e l’apprezzamento dei soldati americani, durante il periodo di occupazione seguito alla Seconda Guerra Mondiale.
Ritornati quindi negli USA, i soldati hanno riportato molti degli oggetti e degli abiti che avevano osservato in territorio nipponico così, già negli anni 50’, le infradito hanno iniziato a spopolare tra i surfisti americani.
Inizialmente chiamate jandels (dalla fusione tra le parole “sandali” e “Giappone” in inglese), vennero poi ribattezzate flip flop, dal suono onomatopeico che emettono mentre si usano per camminare.
Da flip flop per la spiaggia a bene primario
A rendere però popolare in tutto il mondo le infradito è stata un’azienda brasiliana, Havaianas.
Nel 1962 l’azienda creò i primi modelli in gomma, più resistenti e confortevoli, che ebbero subito molto successo.
Ma il vero boom si registrò nel 1966, quando Havaianas progettò un modello con suola in caucciù con impressa una trama a chicchi di riso che richiamava direttamente lo zori giapponese, tradizionalmente realizzato in paglia di riso.
Nello stesso anno venne depositato il brevetto e la produzione si ampliò con combinazioni di colori sempre più vivaci e sgargianti.
In realtà inizialmente le Havaianas erano disponibili solo in blu e bianco, ma nel 1969, in seguito ad un errore di produzione, apparve la prima versione in verde: il primo lotto andò a ruba in poche settimane!
Il successo dei “sandálias havaianas”, come li chiamano i brasiliani, continuò inarrestabile. Grazie infatti all’ottimo rapporto qualità-prezzo, essi divennero la tipologia di calzatura più utilizzata anche dalle fasce più povere della popolazione.
Nel 1980 anche il Governo brasiliano prese coscienza della loro utilità, tanto da arrivare ad inserirle tra i prodotti oggetto del monitoraggio dell’inflazione. Insomma, le Havaianas si trasformarono da semplici ciabattine a bene di prima necessità.
La globalizzazione: dai red carpet hollywoodiani alle passarelle
Nonostante il loro enorme successo in terra brasiliana, l’operazione di internazionalizzazione del marchio iniziò solo negli anni Novanta. Più precisamente, l’anno di svolta in cui il brand raggiunge la sua fama a livello globale è il 1998.
In occasione della Coppa del Mondo FIFA, Havaianas lanciò il suo modello più venduto “Brasil”: caratterizzato da una piccola bandiera brasiliana sulla striscia. Anche se il Brasile (super favorito quell’anno) non vinse il campionato, il modello omonimo si trasformò in un successo globale.
Furono quindi i primi anni Duemila a segnare il vero rilancio delle infradito. Ad aver contribuito alla loro definitiva diffusione globale sono state senza dubbio le star di Hollywood.
Inizialmente scelte per rappresentare il look delle teenager americane in una delle serie tv più celebri degli anni Duemila “The O.C”, ben presto hanno iniziato a comparire anche sui red carpet. L’immagine di Paris Hilton con minigonne e sottilissime infradito col tacco è sicuramente una delle più rappresentative di quel periodo.
Contemporaneamente alla crescita della loro fama, iniziarono così anche le prime imitazioni e rivisitazioni in chiave modaiola.
Da Celine a Missoni fino ad Agata Ruiz della Prada: sono loro i primi stilisti dell’alta moda ad aver accolto questo nuovo trend. Naturalmente i modelli proposti dalle case di moda sono edizioni limitate: sofisticate e sfarzose, vengono ciclicamente riproposte nelle sfilate, realizzate con pietre dure o preziose e persino incastonate con diamanti e oro a 18 carati.
Infradito personalizzate: un evergreen tra i gadget estivi
Le infradito rimangono ancora oggi un accessorio di tendenza. Il motivo della loro fama è quasi scontato: sono facili da produrre, unisex ed estremamente comode.
Quindi, considerando la loro grande popolarità, se stai pensando ad un gadget personalizzato puoi sicuramente valutare di puntare sulle infradito personalizzate. Scopriamo insieme perché.
1. Sono un accessorio estremamente versatile
Il primo elemento da considerare quando si realizza un articolo personalizzato è a chi potrà essere utile e in quale contesti potrà usarlo.
Le infradito sono indubbiamente un gadget estivo molto apprezzato perché, come abbiamo visto, sono la calzatura ideale da usare al mare ed in piscina.
Essendo infatti molto leggere sono perfette per i viaggi e per questo vengono scelte da moltissimi vacanzieri che le portano con sé, aumentando la possibilità di circolazione del tuo marchio.
Ma le infradito sono anche molto utilizzate in ambito sportivo. In particolare negli spogliatoi, in quanto sono realizzate in materiali resistenti che le rendono ideali per utilizzarle anche durante la doccia.
Infine, esse vengono spesso scelte come omaggio per i clienti di hotel e centri benessere, dove fanno parte del tipico set di benvenuto consegnato all’arrivo degli ospiti.
2. Sono l’unico tipo di calzatura veramente unisex
Altro aspetto da valutare quando si pensa ad un gadget customizzato è sicuramente il budget a disposizione.
Le infradito possono essere il gadget giusto per te se stai pensando a qualcosa di legato all’abbigliamento. Esse sono infatti un prodotto unisex, il che non rende necessario progettare due varianti diverse per uomo e donna.
Per il pubblico più giovane è disponibile la variante junior delle infradito.
3. Possono essere personalizzate in ogni dettaglio
Ultima caratteristica importante per una personalizzazione di successo è avere a disposizione un’ampia superficie da stampare.
Le infradito rispondono molto bene a questa caratteristica, perché possono essere personalizzate in diversi punti: dalla suola al poggiapiede, sino alle fascette che compongono la scarpa. Ulteriore plus è che si adattano perfettamente ad essere stampate anche con immagini molto dettagliate.
Personalizza le tue prossime infradito con noi
Insomma, se stai pensando di omaggiare i tuoi clienti o i tuoi dipendenti con un nuovissimo paio di infradito personalizzate, contattaci compilando il form sottostante e inizieremo a scegliere insieme i modelli, i materiali e i colori più adatti a “vestire il tuo marchio”.