Metti la passione in testa con il tuo berretto da baseball

baseball cap

Metti la passione in testa con il tuo berretto da baseball

A proposito di articoli che hanno superato il test del tempo, il cappellino da baseball è diventato un’icona in diversi ambiti. Vediamo come e quando nasce.

La storia del cappellino da baseball

Nel 1860 i Brooklyn Excelsiors,  squadra di baseball americana, esordisce in campo con il berretto, l’antenato del cappellino da baseball : rotondo, visiera molto corta bottoncino nel mezzo e simbolo della squadra sul fronte.

cappellino baseball excelsior - Progetto Moda

Dagli inizi del 1900  tutte le squadre cominciarono ad usare quel cappellino, apportando modifiche per ottimizzare il suo utilizzo. Fu  così che la visiera venne allungata e resa più rigida e, nella parte posteriore, venne aggiunto un velcro di regolazione.

Alla fine degli anni ’20 la Star del Baseball Babe Ruth, giocatore dei New York Yankees, indossa in campo il famoso berretto rendendolo definitivamente un must per i giocatori di baseball.

cappellino baseball yankees - Progetto Moda

Durante gli anni 40 il cappellino assume la forma moderna, la tesa, chiamata “bill” o “brin” era stata disegnata con l’obiettivo di proteggere dal sole. Il diverso colore indicava la squadra di appartenenza e il logo era in posizone frontale.  Benché fosse una parte integrante della divisa di gioco, l’utilizzzo al di fuori non era ben visto.

A partire dagli anni 70 fu sdoganato e universalmente accettato grazie a Tom Selleck che, nella celeberrima serie televisiva di  Magnum P.I., indossava sempre un cappellino dei Detroit Tigers. Sempre negli stessi anni, il Presidente Richard Nixon indossandolo in un’intervista lo fece “volare” oltreoceano.

cappellino baseball detroit - Progetto Moda

I tanti volti del cappellino da baseball

I berretti da baseball sono fatti di molti tipi di materiali e modellati in vari stili e per scopi diversi. In precedenza questi berretti si utilizzavano  solo in stile classico in lana, cotone o poliestere con semplice logo e i colori della loro squadra . A partire dagli anni ’70 nasce la versione “one size fits all” che prevedeva un cinturino di regolazione nella parte posteriore.  Gli  “snapback” nascono invece a metà degli anni ’90 e diventa  sempre più popolare tra i giovani, differenziandosi dallo stile classico, per la linguetta in plastica sul retro. Nuove tecnologie e nuovi tessuti hanno permesso di arrivare al cappello “stretch-fit” che grazie all’utilizzo della lycra o della gomma si ottiene uno stile aderente ma regolabile.

Un’altra versione del berretto da baseball è un tappo rete di plastica con un fronte di schiuma dove posizionare il logo.  Questo stile è talvolta chiamato un tappo camionista “trucker”, conosciuto anche come “gimme”  (dammi in inglese) cap, poiché nasce, sempre negli Stati Uniti, nel 1960 come un promozionale “give-aways” di  imprese di fornitura mangimi o imprese di fornitura di allevamento per gli agricoltori, camionisti, o altri lavoratori rurali. Nei primi anni 2000,  il trucker diventa una tendenza “mainstream” della moda, soprattutto tra i giovani di periferia americana, associata alle culture hiphoppop punk e skater sottoculture.

TRUCKER HAT - Progetto Moda

Ma torniamo indietro di un decennio. Negli anni ’90 nascono i “dad hats” destrutturati a basso profilo con falda precurvata e in morbido cotone lavato. Ma perché cappello del papà? Alcuni sostengono che si tratti solo di uno stratagemma di marketing stravagante. Altri dicono che all’epoca ci fossero solo berretti da baseball a tesa piatta che parlavano e gli unici a scuoterli fossere i papà.  Questo modello diventa l’antitesi dei rigidi snapback. In questi anni angoscianti alla gente piaceva distruggere il proprio abbigliamento e si arrivò a farlo anche con i cappellini. I ragazzi tagliavano il materiale che usciva dalla cucitura anteriore e piegavano la tesa fino a spezzarla per averla curva.  I papà però già li avevano “distrutti” ,  prima che arrivasse questo concetto nella moda, poiché li usavano fino al punto di rottura.
DAD HAT - Progetto Moda
A partire dalla metà del XX secolo alcune forze armate introducono  berretti da baseball come parte del loro divise, tra cui la Marina degli Stati Uniti e United States Coast Guard . Utilizzato per lo più con la divisa utilità e tute, il berretto da baseball di solito ha un logo di comando sulla parte anteriore per indicare il comando affiliazione. Berretti da baseball di un colore particolare sono indossati per indicare una funzione specifica di una persona o di lavoro particolare. Lo stesso modello in Italia è stato portato al successo da Vasco Rossi che per anni lo ha indossato durante i suoi concerti.
ARMY HAT - Progetto Moda

In conclusione

Possiamo dire che fondamentalmente esistono 3 tipi principali di berretti da baseball :

  1. snapbacks – chiusura a scatto sul retro con visiera piatta, profilo alto, regolabile;
  2. dad hat – non strutturato, visiera curva, profilo basso, regolabile;
  3. fitted hat – tesa piatta, cappuccio strutturato, profilo alto, regolabile.

Oggi li troviamo declinati in un’infinità di modelli e di tessuti. In particolare esistono tessuti innovativi,  ad alta performance  e a basso impatto ambientale, pratici e confortevoli, che danno forma a una collezione di cappellini dal design attuale, che intepreta le tendenze del momento, come solo Atlantis sa fare.

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